Veniamo al casus belli:
http://www.lastampa.it/2016/05/19/cultura/opinioni/buongiorno/la-macchinazione-0VUrkQiRQecqMjft4cYmMP/pagina.html
In particolare:
(click per ingrandire)
Dice che il pianoforte è "meglio" del sintetizzatore in quanto "la differenza la fanno ancora quei pochi che sanno mettere le mani sulla tastiera" e parli di "suoni asettici".
Bene, allora lasciatemi dire, da Pianista e da Designer Sistemico, che il pianoforte stesso è ASETTICO: le corde vengono percosse meccanicamente da dei martelli in maniera più o meno forte premendo sul tasto corrispondente e vengono smorzate in maniera ugualmente meccanica quando si solleva il dito dal tasto. Le note sono tutte lì, pronte ad essere usate. Ci sono 1, due o 3 corde per tasto a seconda dell'altezza della note, ma il sistema non cambia. Diventa più complesso ma non più complicato.
Confrontiamo il pianoforte con il violino (o la viola, o il contrabbasso) o la chitarra: con appena 4, 5 o 6 corde (il numero varia, a seconda dello strumento) si possono avere quasi tutte le note comprese negli 88 tasti di un pianoforte. ma non basta "pigiare un tasto", bisogna saper muovere l'archetto o pizzicare la corda, bisogna saper regolare la lunghezza della corda per fare la nota giusta. e se in alcuni strumenti sono presenti i "tasti" che ci aiutano a fare le note intonate, nel violino il manico è totalmente libero: devi sapere TU dove fermare la corda, e lì è questione di millimetri. La ghironda da noi in Piemonte la chiamavano la viola d'j borgnu (il violino dei ciechi) perchè al manico del violino si applicava un artificio per cui attraverso dei tasti si otteneva la nota precisa facendo azione sulla corda interna strofinata da un "archetto automatico" azionato con la manovella.
Quindi il digeridoo è uno strumento INFIMO? Le percussioni sono paragonabili agli "ignoranti" della musica? No, sono semplicemente DIFFERENTI. Ci vuole abilità a tenere il ritmo, ci vuole abilità a fare la nota giusta e, per giungere finalmente ai sintetizzatori, ci vuole abilità nel cogitare la "patch" giusta.
Come sempre, il razzismo è figlio dell'ignoranza... anche nella musica.
Per riparare all'ignoranza, consiglio a Gramellini quel mostro sacro contemporaneo che risponde al nome di Wendy Carlos, un precursore del sintetizzatore e di sicuro una persona che "sa mettere le mani sulla tastiera".
Per chi vuole, e chi può:
http://www.amazon.it/Switched--Bach-Wendy-Carlos/dp/B00005ORCV/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1463647402&sr=8-2&keywords=wendy+carlos
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